A Luglio 2019, John Danaher disse: “L’integrazione tra Jiu Jitsu e Wrestling è aumentata enormemente e sembra ottima per il futuro del nostro sport.”
Qualche mese dopo, Nick Rodriguez, soltanto cintura blu di BJJ ma con un buon background di Wrestling, conquista l’argento all’ADCC 2019 battendo alcune delle cinture nere più forti del mondo. Coincidenze? Io non credo.
La lotta libera è un bagaglio tecnico fondamentale nel Jiu Jitsu e non solo, basta vedere chi sono i campioni UFC attualmente in carica… tutti ex wrestlers! Il wrestling migliora l’esplosività, i tempi di reazione, e oltre a migliorare (ovviamente) la lotta in piedi e gli scramble permette anche di vincere un match con il minimo sforzo.
Infatti, uno studio statistico compiuto da BJJ Heroes ha verificato che al Panamericano IBJJF e al Grand Slam UAEJJF 2018 la stragrande maggioranza di chi marca punto per primo, vince. In particolare, al Panamericano l’83% e al Grand Slam il 94% di chi è riuscito a sbloccare il punteggio ha portato poi a casa l’incontro.
Da questi due numeri potete subito cogliere l’importanza che riveste un takedown o una proiezione in un match di Jiu Jitsu: piazzare 2 punti con un takedown nella prima parte di match significa aumentare pesantemente la probabilità di vittoria, che arriverà in 8 casi su 10.
Il mio consiglio agli insegnanti per quando il BJJ ripartirà è quello di dedicare tanto tanto tempo dei propri corsi alla Lotta Libera (più adattabile rispetto al Judo poichè funziona molto bene anche e soprattutto No-Gi) o comunque alla lotta in piedi in generale, con round di sparring in cui è vietato chiamare guardia e drills specifici.
Purtroppo noi italiani non possiamo contare su una cultura dello sport come gli americani (che imparano Wrestling già nelle High Schools e poi a livello collegiale) e dobbiamo quindi lavorare duro per colmare il gap che ci separa dal BJJ americano, sempre più efficace e di successo a livello mondiale.